La storia di un viaggio. Sfruttatori e sfruttati, soli in un deserto, alla ricerca dell'oro nero, davanti al fiume della pace. L’eccezione e la regola: già dall’ordine dei due termini, scelto da Bertold Brecht per dare il titolo a quest’opera che lui stesso definì “dramma didattico”, si dovrebbe capire l’intento paradossale dell’autore tedesco. Solo dopo avere definito una regola potremmo definire un’eccezione, non certo viceversa. Una contraddizione logica che si inserisce su un discorso più ampio dedicato alla critica del mondo capitalistico, un mondo diviso essenzialmente in due classi legate a filo doppio. Se lo sfruttatore è il datore di lavoro che si muove per accaparrarsi il denaro (petrolio),lo sfruttato è colui che per sopravvivere è costretto ad aiutarlo, continuando ad alimentare questo circolo vizioso. L’equilibrio ormai è stabilito, non ci sarà mai avvicinamento tra le classi se si continuerà a rispettare le regole del sistema, al massimo la distanza potrà aumentare, non certo diminuire.
La storia di un viaggio. Sfruttatori e sfruttati, soli in un deserto, alla ricerca dell'oro nero, davanti al fiume della pace. L’eccezione e la regola: già dall’ordine dei due termini, scelto da Bertold Brecht per dare il titolo a quest’opera che lui stesso definì “dramma didattico”, si dovrebbe capire l’intento paradossale dell’autore tedesco. Solo dopo avere definito una regola potremmo definire un’eccezione, non certo viceversa. Una contraddizione logica che si inserisce su un discorso più ampio dedicato alla critica del mondo capitalistico, un mondo diviso essenzialmente in due classi legate a filo doppio. Se lo sfruttatore è il datore di lavoro che si muove per accaparrarsi il denaro (petrolio),lo sfruttato è colui che per sopravvivere è costretto ad aiutarlo, continuando ad alimentare questo circolo vizioso. L’equilibrio ormai è stabilito, non ci sarà mai avvicinamento tra le classi se si continuerà a rispettare le regole del sistema, al massimo la distanza potrà aumentare, non certo diminuire.