“Elinor cammina lentamente lungo il corridoio verso il suo appartamento, la mente lontana dalla signora Parker e dalla sua sciocca festa per la sua sciocca figlia. Forse rivedrà Edward, dopo tanto tempo. Arrivata di fronte alla porta del suo appartamento si ferma, senza gli occhi chiusi, le poche immagini di lui che ricorda a scorrerle nella testa una dopo l’altra, il battito del cuore un po’ accelerato e una specie di calore che le si diffonde dentro. Oh, Edward”.
Sono Elinor Beckett, ho quasi trent’anni e da dieci amo lo stesso uomo, anche se lui non lo sa. La mia vita è il Norland lo dirigo, lo proteggo, ci abito, anche se non è più mio, come non è mio quell’uomo che sta per tornare qui, ma non è da me, che torna. Però io resto ferma, in attesa, inesorabile, come mi diceva lui, e prima o poi, prima o poi, sarà mio. Per sempre.
“Lui ha ancora gli occhi chiusi, e Marianne fissa quel bel viso con la bocca aperta, i denti bianchissimi, il petto ampio e liscio che sussulta nella risata, e la sensazione torna, il maledetto insetto intrappolato che si agita alla bocca dello stomaco, la saliva azzerata, l’ finalmente lo riconosce, il desiderio”.
Mi chiamo Marianne Beckett, vivo e lavoro al Norland Hotel, che amo e odio insieme. Tutti mi dicono che sono bellissima. Presto o tardi me ne andrò da questa cittadina che mi fa mancare l’aria, e andrò a vivere a sarò ricca, rispettata da tutti, e amata da un uomo eccezionale, che mi trascinerà in un vortice di emozioni. L’ho appena incontrato, so che è Lui, quello che realizzerà tutti i miei sogni. E non permetterò a un’infatuazione di bambina di mettersi tra me e il luminoso futuro che mi attende.
Age of sensibility è liberamente ispirato al romanzo “Ragione e Sentimento”, di Jane Austen, declinato in chiave contemporanea.
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“Elinor cammina lentamente lungo il corridoio verso il suo appartamento, la mente lontana dalla signora Parker e dalla sua sciocca festa per la sua sciocca figlia. Forse rivedrà Edward, dopo tanto tempo. Arrivata di fronte alla porta del suo appartamento si ferma, senza gli occhi chiusi, le poche immagini di lui che ricorda a scorrerle nella testa una dopo l’altra, il battito del cuore un po’ accelerato e una specie di calore che le si diffonde dentro. Oh, Edward”.
Sono Elinor Beckett, ho quasi trent’anni e da dieci amo lo stesso uomo, anche se lui non lo sa. La mia vita è il Norland lo dirigo, lo proteggo, ci abito, anche se non è più mio, come non è mio quell’uomo che sta per tornare qui, ma non è da me, che torna. Però io resto ferma, in attesa, inesorabile, come mi diceva lui, e prima o poi, prima o poi, sarà mio. Per sempre.
“Lui ha ancora gli occhi chiusi, e Marianne fissa quel bel viso con la bocca aperta, i denti bianchissimi, il petto ampio e liscio che sussulta nella risata, e la sensazione torna, il maledetto insetto intrappolato che si agita alla bocca dello stomaco, la saliva azzerata, l’ finalmente lo riconosce, il desiderio”.
Mi chiamo Marianne Beckett, vivo e lavoro al Norland Hotel, che amo e odio insieme. Tutti mi dicono che sono bellissima. Presto o tardi me ne andrò da questa cittadina che mi fa mancare l’aria, e andrò a vivere a sarò ricca, rispettata da tutti, e amata da un uomo eccezionale, che mi trascinerà in un vortice di emozioni. L’ho appena incontrato, so che è Lui, quello che realizzerà tutti i miei sogni. E non permetterò a un’infatuazione di bambina di mettersi tra me e il luminoso futuro che mi attende.
Age of sensibility è liberamente ispirato al romanzo “Ragione e Sentimento”, di Jane Austen, declinato in chiave contemporanea.
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