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Cosa fare delle nostre ferite? La fiducia e l'accettazione dell'altro

Michela Marzano
3.50/5 (41 ratings)
Questo libro asciutto e al tempo stesso soave e profondo affronta un tema particolarmente spinoso ai nostri giorni: la trappola in cui moltissime persone si impigliano ascoltando le sirene di una società che propone e impone un modello di individuo vincente e autocentrato, costantemente capace di esercitare controllo e padronanza.
Le nostre ferite — le faglie, le fratture, le mancanze del nostro essere — vengono messe al bando dalla società «performante» e spesso ci rassegniamo a considerarle gravi errori e a trattarle come pattume che finiamo per nascondere sotto il tappeto della nostra consapevolezza. Capita così di produrre un corto circuito fra la nostra parte «accettabile», con cui ci identifichiamo, e quella parte di noi che è fragile, spaventata e per ciò stesso «impresentabile», sfoderando agli occhi del mondo e ai nostri stessi occhi un’autonomia posticcia che non solo ci dissocia ma ci impedisce persino di accettare gli altri, come noi abitati da debolezze e imperfezioni, in una spirale di proiezioni che ci lasciano sempre più soli e ciechi rispetto alle occasioni di creare legami autentici. È indispensabile fare i conti con le proprie fragilità, riconoscerle in se stessi, per conquistare un piccolo ma saldo spazio interiore di certezza che possa permetterci di rimanere in piedi quand’anche arrivassero le immancabili delusio i. La fiducia ci espone al rischio del tradimento, ma se non si accetta di correre questo rischio si resta murati nei ruoli dello spettatore e dell’antagonista. Vivere sul serio la propria vita è molto più di questo.
Format:
Paperback
Pages:
80 pages
Publication:
2012
Publisher:
Centro Studi Erickson
Edition:
Language:
ita
ISBN10:
8859000076
ISBN13:
9788859000075
kindle Asin:
B09JSVR3ZB

Cosa fare delle nostre ferite? La fiducia e l'accettazione dell'altro

Michela Marzano
3.50/5 (41 ratings)
Questo libro asciutto e al tempo stesso soave e profondo affronta un tema particolarmente spinoso ai nostri giorni: la trappola in cui moltissime persone si impigliano ascoltando le sirene di una società che propone e impone un modello di individuo vincente e autocentrato, costantemente capace di esercitare controllo e padronanza.
Le nostre ferite — le faglie, le fratture, le mancanze del nostro essere — vengono messe al bando dalla società «performante» e spesso ci rassegniamo a considerarle gravi errori e a trattarle come pattume che finiamo per nascondere sotto il tappeto della nostra consapevolezza. Capita così di produrre un corto circuito fra la nostra parte «accettabile», con cui ci identifichiamo, e quella parte di noi che è fragile, spaventata e per ciò stesso «impresentabile», sfoderando agli occhi del mondo e ai nostri stessi occhi un’autonomia posticcia che non solo ci dissocia ma ci impedisce persino di accettare gli altri, come noi abitati da debolezze e imperfezioni, in una spirale di proiezioni che ci lasciano sempre più soli e ciechi rispetto alle occasioni di creare legami autentici. È indispensabile fare i conti con le proprie fragilità, riconoscerle in se stessi, per conquistare un piccolo ma saldo spazio interiore di certezza che possa permetterci di rimanere in piedi quand’anche arrivassero le immancabili delusio i. La fiducia ci espone al rischio del tradimento, ma se non si accetta di correre questo rischio si resta murati nei ruoli dello spettatore e dell’antagonista. Vivere sul serio la propria vita è molto più di questo.
Format:
Paperback
Pages:
80 pages
Publication:
2012
Publisher:
Centro Studi Erickson
Edition:
Language:
ita
ISBN10:
8859000076
ISBN13:
9788859000075
kindle Asin:
B09JSVR3ZB